MARRY ME

di Giusi

CAPITOLO 1

La flebile luce che filtrava dalle persiane le era sufficiente per vedere “lui”, il suo uomo, che dormiva tranquillamente occupando anche la sua metà del letto.
Sorrise pensando alle notti passate a dormire in pochi centimetri di materasso che lui le lasciava, e questo non era il peggio, alcune notti, era “costretta” a dormire stritolata… lui come in una morsa la imprigionava abbracciandola da dietro e passandole una gamba sopra il suo esile corpo, guai se provava a svincolarsi, lui la stringeva ancora di più a se, come se volesse fare dei loro due corpi, un unico essere.
Socchiuse la porta, era ancora molto presto, voleva preparagli una calorica colazione, chissà cosa aveva mangiato durante la sua assenza?
Era più di un mese che mancava da casa, dalla loro nuova casa, acquistata di recente per poter iniziare una nuova vita insieme, loro due soli, come una coppia normale, una coppia di giovani sposi!
Era di fatti, stata a Parigi per gli ultimi preparativi del loro matrimonio che sarebbe avvenuto a breve nella sua città natale.
Quante cose da organizzare: chiesa, sala, bomboniere, invitati… e il suo bellissimo vestito da sposa acquistato con la sua mamma, suo papà e suo fratello!
Si tolse i tacchi per non fare rumore, prese dalla cabina armadio una comoda tuta, camminando verso il bagno  degli ospiti iniziò a spogliarsi, finalmente era a casa!
Lasciò gli abiti su un mobile in bagno e si sciacquò il viso con l’acqua fredda, le piaceva quella sensazione di fresco che le lasciava sul viso, solo quando faceva molto freddo utilizzava l’acqua calda per lavarsi.
Si guardò allo specchio e vide riflessa l’immagine di una donna felice e appagata della sua vita, sapeva benissimo che quella felicità conquistata faticosamente poteva sparire all’improvviso, ma in quel preciso istante si sentiva felice, al settimo cielo, possedeva tutto ciò che aveva sempre desiderato: il suo amore più grande che dormiva nel loro lettone, nella loro nuova casa, una passione diventata un  lavoro,  tanti amici che le volevano bene e poi tanta speranza per il loro  futuro…
Allora la situazione si è normalizzata, Françoise dal prossimo ciclo potrete provare ad avere un bambino, gli  ormoni che ti ho somministrato in questi ultimi mesi hanno sorbito l’effetto sperato, adesso hai un ciclo regolare…”
Le parole del dottore Gilmore risuonavano spesso nella sua mente, “potrete  provare ad avere un bambino!” Un bambino! Un piccolo tesoro tutto loro! Istintivamente si toccò il ventre, era ancora vuoto ma questo non era di certo un problema! Provare a “riempirlo” non era affatto una fatica per loro… anzi… era piuttosto piacevole anche perché “lui”  si stava impegnando davvero molto, forse pure troppo!
Nel loro progetto di allargamento della famiglia, non la lasciava in pace un attimo, era sempre pronto a saltarle addosso in qualche angolo della casa, non c’era un solo mobile uscito indenne dal loro impeto e passione.
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Non puoi spogliarmi e pretendere di fare l’amore tutto il giorno! Ci sono anche le pulizie, la spesa da fare e la cena da preparare! Mi stai ascoltando? Lasciami…  lo abbiamo fatto neanche un’ora fa e sei di nuovo qui ad inseguire le mie gonne! “
Lui  sapeva benissimo che le sue erano false proteste e continuò imperterrito a spogliarla e toccare i punti strategici affinché perdesse  anche quel minimo di resistenza. Alla fine lei cedeva, perché le era impossibile resistergli.
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Sovrappensiero non si accorse che si era svegliato, l’abbracciò da dietro, si avvicinò al suo orecchio e le sussurrò: “ Non penserai che ti basti aver preparato la colazione per farti perdonare di non essere venuta tutta nuda nel letto a svegliarmi! “ Non le diede il tempo di replicare perché un profondo e lungo bacio le tappò la bocca.
Le sue mani iniziarono subito a cercare il contatto con la sua pelle, le sollevò la maglia e gliela tolse con un unico gesto, era nuda sotto, alla vista del suo candido seno lui perse ogni freno e con frenesia le abbassò anche i pantaloni della tuta, poi incurante delle sue proteste la sollevò e la portò in camera da letto, l’adagiò sul letto e si tolse i boxer, l’unico indumento che solitamente indossava quando dormiva. Lei non riusciva a dire niente, la passione e l’impeto di “lui” l’avevano sopraffatta.
Era più di un mese che non facevano l’amore  ma non si aspettava questa reazione così impetuosa.
“Lui” la baciava come se dalle sue labbra arrivasse l’aria necessaria a respirare, le sue mani la toccavano come se  dal quel contatto dovesse ricavarne una linfa vitale. Le tolse gli slip quasi strappandoli, si adagiò fra le sue gambe e come tutte le volte prima di entrare in lei, la guardò negli occhi.
“TI AMO” era questo il significato di quel gesto che lui aveva fatto fin dalla prima volta che avevano fatto l’amore, non gliele aveva mai dette quelle cinque parole, ma i suoi occhi  scuri che penetravano le sue limpide pupille, parlavano per lui, non erano necessarie le parole per farle capire che lui l’amava davvero tanto.
Il ritrovo dei loro corpi dopo settimane di astinenza li portò a consumare brevemente la loro passione. Si accasciò su lei e baciandole i capelli e il viso le disse: “ Mi sei mancata”
“Anche tu  mi sei mancato molto”
Lui appoggiò la sua fronte su quella di lei e contemporaneamente uscì dal suo corpo interrompendo la loro unione, poi si mise di fianco a lei restando con il busto sollevato e iniziò a guardarla, nuda accanto a lui.
“Non guardarmi!” Disse lei arrossendo  un po’.
“Perché non posso riempirmi lo sguardo di te? Ho bisogno di rifarmi gli occhi, oltre che te!”
“Joe! Sei sempre il solito! Non ci vediamo da più un mese pensi solo a questo!”
“Beh… e a cos’altro dovrei pensare? Mi hai lasciato qui solo soletto, in questo letto enorme, sono  in piena crisi di astinenza di te! Mi sembra naturale che ti voglia tutta per me, anima e  corpo!”
“Potresti anche chiedermi  dei preparativi del matrimonio? Per esempio!”
“Aaaah!!!!!!! Già, è vero, il matrimonio!!! Ehmm…quale matrimonio?” Le disse canzonandola.
“ Basta! Vado a finire di preparare la colazione” Tentò di alzarsi ma le forti mani di Joe la trattennero afferrandola per il bacino.
“Scherzavo! Mi hai raccontato tutte le sere dei progressi del nostro matrimonio, non sono venuto  con te a Parigi ma so praticamente ogni particolare, persino il colore della biancheria  delle damigelle!”
“ Quali damigelle? Non  ci sono damigelle al nostro matrimonio!”
“Davvero? Niente damigelle? Scusa allora sarà l’altra mia futura moglie che mi ha parlato della biancheria delle damigelle!” Le rispose sbeffeggiandola della sua gelosia.
“Con questa stupida battuta ti sei giocato il bis!”  Si era arrabbiata, era il suo punto debole la gelosia  per lui, tentò di nuovo di divincolarsi dalla “sua prigione” di braccia e gambe, ma lui glielo impedì.
“Questo è da vedere, non ti farò lasciare tanto facilmente questo letto. Hai dei doveri da rispettare!”
“COSAAAAA! Doveri? Io non ho nessun dovere! Né ora né da sposati!  Sappi che fare l’amore non è un dovere!”
“Quindi  hai ancora intenzione di sposarmi? Io che speravo di farti desistere con le mie pretese sul tuo corpicino!”
“Certo che ti sposerò, dopo tutta questa fatica dei preparativi! E poi non penserai mica di scoraggiarmi  così, ci sono state in passato ben altre cose che avrebbero dovuto farmi abbandonare il campo, ma come vedi sono ancora qui e presto  avrò la mia vittoria e diventerò la signora Shimamura!”
“Hai ragione, non  mi sono sempre comportato bene  con te in passato ma ciò non toglie che per diventare la signora Shimamura bisogna meritarselo, dimmi tu come pensi di guadagnarti il titolo?” Mentre diceva ciò, la liberò  dal peso del suo corpo e invertì le posizioni facendola mettere a cavalcioni su di lui e facendole sentire che era pronto per prendersi un’altra “dose” di lei.

 

CAPITOLO 2

Qualche giorno dopo nella casa sulla scogliera…
“Joe, come procedono i preparativi del matrimonio? “
Il ragazzo fece un sospiro prima di rispondere.
“Tutto a posto dottore, procede tutto bene”
“Sembri molto stanco”
“ Sinceramente non pensavo che Françoise si sarebbe fatta prendere così tanto dal matrimonio, la credevo immune a certe cose!”
“Beh, è pur sempre una donna, cosa ti aspettavi?”
“Lo so, ma si è improvvisata una wedding planner, parla solo esclusivamente di abiti, fiori, colori, vuole il mio parere su ogni cosa, ma a me va bene tutto quello che lei decide e sceglie, voglio solo vederla felice “ Altro sospiro del futuro sposo: “ Se non le rispondo sufficientemente interessato si arrabbia e mi tiene il broncio!”
“Dimmi la verità, è per questo che scappi qui da me ogni volta che puoi?” Gilmore sorrise pensando al dramma del giovane.
“Ha sempre cataloghi tra le mani, riviste e poi mi fa domande assurde del tipo: ti piace il pizzo francese o chantilly? Io conosco la crema chantilly non mi intendo certamente di pizzo!” Joe si mise passò una mano fra i capelli muovendo la testa da destra a sinistra per lo sconcerto.
“Su ragazzo, ormai manca solo una settimana e tutto sarà finito, sarete sposati e potrete riprendere le vostre abitudini” Gilmore cercò di consolarlo.
Un’altra settimana… e poi diventerà mia moglie, la signora Shimamura… Joe era assorto nei suoi pensieri e non si accorse che Gilmore si era allontanato per preparare del tè.
Sarò in grado di renderla felice? Possibile che voglia proprio me? Merito una donna come lei accanto a me? Per tutta la vita? Fino a qualche tempo fa non avrei neanche potuto immaginare che avrei avuto una moglie, una famiglia! La famiglia Shimamura!
“Joe a cosa pensi? Ridi da solo adesso!” Gilmore era tornato con due tazze fumanti di tè.
Joe si riscosse dai suoi dubbi e si voltò verso il dottore, aveva lo sguardo di un uomo felice e soddisfatto della sua vita.
Il vecchio dottore era davvero contento per il suo ragazzo, anzi per i suoi ragazzi, tutti avevano trovato la loro strada, e Joe  fra tutti era quello che gli aveva dato più preoccupazioni,, però ora, era tutta un’altra storia, era finito nelle migliori mani che si potessero sperare, quelle della dolce Françoise.
“Verranno tutti al matrimonio?”
“Si, dottore, senza eccezione!, Françoise ci teneva tanto che tutti i ragazzi fossero presenti anche con così breve preavviso!”
“Ah già, non mi hai raccontato come le hai chiesto di sposarti, se ti va puoi farlo, mi piacerebbe saperlo”
“Vorrebbe farmi credere che Françoise non glielo ha già raccontato?!”
“Si che lo ha fatto, ma io voglio sentirlo da te!” Gilmore se la rideva perché sapeva di averlo messo in forte imbarazzo.
“Ma non cambia nulla! Il concetto è lo stesso”
“Si… ma sentirlo da te è più divertente!” Il viso sorridente e speranzoso del dottore non diede scampo a Joe!
“A dire il vero non le ho proprio chiesto di sposarmi, cioè…” Joe fece una pausa si sentiva piuttosto a disagio nel raccontare certe cose. “ Non le ho proprio detto la formula che si usa di solito, vuoi sposarmi? Né mi sono messo in ginocchio. E’ successo così.”… Forse era meglio restare con Françoise per decidere la canzone del primo ballo!
“Su continua! Cosa è successo?” Il dottore lo incitava a raccontare, si divertiva troppo a vederlo così imbarazzato.
“ Eravamo a Monza per il Gran Premio, ormai ero libero da ogni impegno e avevamo deciso di rimanere qualche giorno in Italia per visitare, Venezia, Milano e altre città del Nord d’Italia, in alcuni alberghi che ci hanno ospitato, ci hanno chiesto se eravamo sposini in luna di miele…
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“Voi siete i signori Shimamura? Felice di ospitarvi e congratulazioni! ”
La faccia di Joe era alquanto perplessa per l’ennesimo equivoco di questo genere,  non smentì il portiere, era ormai stanco di chiarire a tutti che Françoise era la sua compagna  e che non erano in viaggio di nozze, prese le chiavi e si diresse verso la ragazza che lo aspettava vicino all’ascensore con le valigie in mano, si accorse che se la rideva sotto i baffi la signorina, ma non sapeva per quale motivo.
Arrivati in camera chiese spiegazioni.
“Perché hai la faccia così divertita?”
“ Perché è la terza volta che ci scambiano per marito e moglie!”
“E la cosa ti fa ridere?”
“No, mi fa ridere la tua faccia!” Françoise scoppiò in una fresca risata facendo irritare Joe.
“Perché che faccia ho?”
“La faccia più bella che io abbia mai visto, amore mio!” Françoise cercò di deviare il discorso, lo spinse sul letto facendolo sdraiare sulla schiena e si mise a cavalcioni su di lui.
“Eh no! Non ci provare! Ora devi spiegarmi cosa ci trovi di così buffo nell’essere chiamata signora Shimamura!” Joe le fermò le mani che stavano già sbottonandogli la camicia, si alzò con il busto e mantenendola su di lui, le portò le mani dietro la schiena e le chiese: “Allora Françoise? Cosa ci trovi di tanto buffo?”
Françoise cercò di farsi seria per potergli rispondere.
“E’ che da quando siamo in Italia tutti ci scambiano per una coppia di sposini e tu assumi sempre un’espressione strana!”
“Che tipo di espressione?”
“Un po’ imbarazzata, un po’ irritata e un po’ buffa!” Le veniva da ridere pensando a quella sua espressione indecifrabile. “Non so perché qui ci scambiano tutti per novelli sposi, abbiamo viaggiato spesso insieme ma questa è la prima volta che ci capita di essere considerati marito e moglie, per più di una volta, era capitato altre volte in altre occasioni ma non così di frequente, e questo mi fa ridere”
“ Non ci trovo niente di così divertente, il matrimonio è una cosa seria”
Françoise cercò di divincolarsi dal suo abbraccio forzato ma lui non le diede nessuna possibilità di farlo, aveva paura di dove sarebbe potuto andare a finire il discorso, non avevano mai parlato di sposarsi e neanche sapeva l’idea di Joe in merito, non voleva scoprirlo perché stavano bene così, avevano comprato casa insieme senza un progetto futuro vero e proprio. Volevano vivere insieme, avere dei figli ma non le era passato per la mente di sposarsi, anzi la verità era che lei ci aveva pensato qualche volta, ma le sembrava un qualcosa di troppo lontano da loro come coppia, era già stato difficile diventare la sua ragazza e compagna figuriamoci, moglie! Aveva quindi rimosso quella possibilità dalla sua mente ed ora invece suo malgrado si trovava a parlarne e aveva paura, una tremenda paura, in fondo lei voleva sposarsi, tutte le donne innamorate sognano l’abito bianco e un giorno speciale come quello delle nozze! Ma lui? Cosa voleva?
La ragazza non ebbe il tempo di rifletterci molto perché Joe le chiarì subito le idee.
“Invece di riderci sopra dovresti pensarci seriamente, soprattutto sapendo che vogliamo avere un figlio, mi piacerebbe dargli una famiglia con dei genitori sposati regolarmente!” Joe stentava a credere a quello che aveva appena detto, ma era quello che pensava, lui una famiglia vera e propria non l’aveva mai avuta e non voleva negare questa possibilità ai suoi figli. Ma la più incredula era Françoise che però colse la palla al balzo.
“Joe mi stai chiedendo di sposarti?”
Joe la liberò dalla morsa e si alzò in piedi, era nervoso, quanto quella volta che fecero l’amore per la prima volta. Accidenti quando si trattava di lei, tutto sembrava più difficile, soprattutto quando doveva prendere decisioni importanti che li riguardavano come coppia.
“Beh, forse si! Anzi no! Voglio dire no… forse! Si voglio che tu mi sposi!”
“Perché vuoi che i nostri figli nascano da un unione legittima?”
Joe la guardò impietrito, era quella impressione che le aveva dato? Che voleva sposarla solo per i figli?
Si avvicinò a lei che si era seduta sul letto con le gambe incrociate, si sedette accanto e le accarezzò il viso.
“No Françoise, io voglio che tu divenga mia moglie perché ti amo, non mi importa se avremo dei figli, voglio solo che tu sia felice con me!”
“ Però così non vale! Come faccio a dirti di si senza una vera e propria proposta?”
“Non mi metterò in ginocchio per chiederti di sposarmi, non ho neanche l’anello, non era mia intenzione chiederti di diventare mia moglie, o comunque non oggi!”
“Ok! Sopraviverò anche senza proposta ufficiale e anello, maritino mio!”
Joe rimase sorpreso da quelle parole, dalla situazione, dagli eventi. Sentì le labbra di Françoise sulle sue e poi sentì le sue mani che iniziarono a spogliarlo, quando si staccarono dal profondo bacio lei gli disse:
“Voglio testare per bene il prodotto prima di acquistarlo definitivamente!”
“Non credo che ti basterà tutta la vita per provarmi tutto!”
“Lo stesso vale per te!”
Si lasciarono andare alla conoscenza reciproca delle proprie caratteristiche e peculiarità prima di firmare il contratto d’acquisto!
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 “Insomma non avevi previsto di sposarti ma è stato tutto spontaneo, conoscendo Françoise, avrà di certo apprezzato la tua sincerità del momento” Commentò Gilmore alla fine del racconto di Joe, che aveva naturalmente omesso certi “particolari!”
“Ha apprezzato si…! Ma soprattutto il giorno dopo aveva già stabilito la data e la chiesa e il luogo del ricevimento!”
Gilmore rise ascoltando lo sfogo di Joe.
“Prima di partire dall’Italia, aveva già prenotato e la sua famiglia era a conoscenza di tutto! Persino Jet mi ha telefonato per congratularsi con me!”
“Le donne! Hai ancora tanto da imparare ragazzo! Accenni loro la parola matrimonio e in un niente ti ritrovi bello e impacchettato in un abito da cerimonia davanti ad un prete pronto ad incastrarti per tutta la vita!”
Stavolta fu Joe a sorridere, era proprio quello che era successo a lui!

 

CAPITOLO 3

Una settimana dopo a Parigi…
Doveva assolutamente parlarle prima della cerimonia, ma quando? Come? Mancavano solo due ore all’inizio e lei era a casa dei suoi genitori, sicuramente era già vestita da sposa. Ma non aveva scelta doveva dirle una cosa molto importante prima che fosse troppo tardi.
Un po’ timoroso suonò il campanello della casa dei suoi “forse futuri suoceri”.
“Joe! Cosa ci fai qui? Dovresti andare a prepararti.” La mamma di Françoise era sorpresa di vederlo a casa loro, quando invece doveva essere già vestito e pronto per recarsi in chiesa.
“Devo vedere Françoise!”
“Cosa? Ma non puoi vederla adesso, porta male vedere la sposa prima della cerimonia!” Sua madre era davvero perplessa per lo strano comportamento del “forse futuro genero!”
“Ma io devo parlarle, adesso!”
Un po’ esitante Anne lo fece accomodare all’ingresso, Joe notò che c’erano fiori e tulle bianchi sulla ringhiera che portava al piano superiore e  alla stanza della ragazza, composizioni di fiori sul mobile all’entrata e appoggiato il bouchet di roselline rosa di Françoise.
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“Joe ti vanno bene le rose? Adoro le rose, semplici e profumate, rosa, delle rose rosa, ecco cosa vorrei quel giorno! Tu cosa ne pensi?”
Ricordava ancora il discorso sulla scelta dei fiori, sembrava passata un’eternità, invece era avvenuta poche settimane prima.
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“Joe! Non dovresti essere qui!”
Jean interruppe il loro discorso, cercava la madre perché non trovava la cravatta, fu meravigliato di trovare Joe a casa della sposa.
“Jean, chiama Françoise, io devo dirle una cosa importante e non posso rimandare!”
Jean e sua madre si guardarono in viso, incerti sul da fare, entrambi erano non solo perplessi ma anche un po’ preoccupati, conoscevano i loro trascorsi come coppia, Françoise aveva qualche volta accennato qualcosa sul carattere “sfuggevole e indeciso” del ragazzo.
“ Joe, ma cosa vuoi fare? Non avrai intenzione di mandare a monte il matrimonio? Giuro che se farai soffrire mia sorella, te la farò pagare cara!” Jean si era fatto prendere dalla rabbia.
“Stai calmo Jean! Non credo che Joe farebbe mai una cosa del genere a Françoise!” Anne cercò di sedare l’animo di suo figlio ma non ebbe il tempo di continuare che si affacciò la sposa dalle scale.
“Joe!”
Il giovane la vide, era ancora in vestaglia, aveva i capelli acconciati ed era truccata, era già bellissima così.
“Françoise devo parlarti. Adesso!”
“Sali allora!”
Anne e Jean rimasero senza parole, sembrava  tutto surreale.
Françoise chiuse la  porta della sua camera e fece cenno a Joe si sedersi sul letto.
“Sei bellissima, amore mio!” Joe era incantato dalla sua “forse futura moglie”
“Grazie, ma avrei preferito che me lo dicessi quando tutta l’opera d’arte era completata, in chiesa magari, e quando sarei stata la signora Shimamura!”
Invece di sedersi, si avvicinò a lei e le prese le mani, guardandola dritta negli occhi iniziò a parlare.
“Io devo dirti alcune cose prima di affrontare questo passo”
“E non potevi dirmele ieri o anche stamattina quando mi hai chiamato al telefono?” Françoise era in parte stupita ma voleva e doveva mantenere la calma.
“Ti prego non mi interrompere, io…!” Fece una pausa che alla ragazza sembrò un’eternità.
“Tu?”
“Io non so più se quello che stiamo per fare è giusto, voglio dire, io ti amo e mi sto comportando come un’idiota egoista, tu sei sicura di volere me? Potresti avere di meglio…”
Sentendo quelle parole la futura sposa tirò un respiro di sollievo, pensava a qualcosa di peggio, tipo un tradimento non confessato, la gelosia rimaneva sempre il suo punto debole!
Gli mise una mano sulla bocca per fermarlo.
“Hai ragione, potrei avere di meglio ma io ritengo te, Joe Shimamura, la migliore scelta della mia vita, lo so che sei un ex teppista, che non sai niente di come si costruisce una famiglia e bla, bla, bla! E’ una storia vecchia questa Joe! L’ho sentita già abbastanza! Senti facciamo un accordo…”
Joe era basito, ma non era lui che le doveva parlare? Che doveva farla riflettere?
“… ci sono tante persone che oggi sono venute qui per noi, alcune di loro sono venute da molto lontano ed hanno abbandonato qualsiasi impegno per essere presenti, inoltre io ho perso molto tempo ed ho faticato per avere questa giornata perfetta. Quindi, per non deludere tutti, ora tu vai in albergo, ti sistemi e quando arriverò in chiesa, mi sposerai, ci godremo questa giornata come ci meritiamo e poi stasera o meglio ancora domani, con la mente fresca penseremo a cosa fare, l’importante è…”
Joe l’ascoltava come un bimbo che ascolta la propria mamma raccontare una storia di cui non vede l’ora di sapere la fine, era come incantato dalle sue parole, lei sapeva sempre cosa fare e come fare!
“… non consumare il matrimonio! Così lo potremo annullare! Che ne dici è un’ottima idea?”
Joe strizzò gli occhi come se si fosse svegliato all’improvviso.
“ Mi stai prendendo in giro?”
“Siiii! Ma… hai iniziato tu con la storia del non ti merito!”
“Sono proprio uno stupido!” Joe abbracciò la sua futura mogliettina.
“Allora cosa hai intenzione di fare?”
“Poveretti quelli che hanno la camera da letto sotto la nostra! Stanotte non dormiranno!”
“Joe! Ma che dici!” La fece arrossire e poi gli diede una botta sul braccio e lui come risposta l’attirò a sé e la baciò intensamente.
Quando Françoise fu libera di respirare e parlare gli disse: “ Vai a prepararti o arriverò prima di te in chiesa!”
“Dubito che tu possa arrivare prima di me!”
Scappò ad entrambi una risata per la sua battuta, poi Joe la guardò negli occhi, non vedeva nessuna incertezza e nessun dubbio, lei lo amava, punto e basta, e lui ne era innamorato alla follia.
Si salutarono con la consapevolezza che si sarebbero rivisti a breve per diventare marito e moglie!

 

CAPITOLO 4

Si aprirono le porte della chiesa e le note dell’Ave Maria annunciarono l’entrata della sposa accompagnata da Pier ed Anne.
Joe vide la sua Françoise vestita di bianco e gli mancò il respiro, non riusciva a credere che quella ragazza che piano piano si avvicinava all’altare era Françoise, la sua dolce e forte Françoise, per un attimo pensò al giorno in cui si conobbero, erano guerrieri allora, e lo sono tutt’ora ma adesso combattono per la vita, quella vita normale che non pensavano di poter affrontare e vivere.
Sotto il velo bianco, Françoise vide tutti i suoi più cari amici ad attenderla e festeggiare questa stupenda giornata.
Seduto in prima fila c’era Jet, il testimone di Joe,  accompagnato dalla sua Natalie anche loro a breve si sarebbero sposati, accanto a loro vi era il dottor Gilmore  con le lacrime agli occhi, lei e Joe erano come figli per lui ed era estremamente commosso nel vederli così felici, in braccio al dottore vi era il piccolo Ivan. Dietro di loro vi erano Albert, Pyunma e Breat  anche lui accompagnato dalla sua compagna, Jane che in occasione del matrimonio avrebbe  avuto il piacere di conoscere la famiglia adottiva del suo Breat. Nella panca accanto vi erano Chang e Geronimo, davanti a loro, seduta in prima fila Cathrine, cognata e testimone di Fran che teneva la mano al suo fidanzato Jean.
Senza accorgersene arrivò all’altare,  i suoi occhi erano colmi di felicità e commozione.
Vide il suo sposo, era bellissimo nel suo abito da sposo scuro, si guardarono negli occhi.
Joe era grato al destino di avergli concesso una donna come lei al suo fianco, non sarebbe mai più stato solo, avrebbe avuto sempre il suo sorriso a ricordagli quanto può essere bella e imprevedibile la vita.
I signori Arnould lasciarono che la loro bambina andasse incontro al suo futuro marito. Erano entrambi emozionati ed orgogliosi.
Joe prese la delicata mano della sua sposa e la strinse alla sua, era pronto ad intraprendere quel viaggio insieme a lei…
“Io, Joe accolgo te Françoise come mia sposa.
Con la grazia di Cristo
Prometto di esserti fedele sempre,
nella gioia e nel dolore,
nella salute e nella malattia, di amarti e onorarti
tutti i giorni della mia vita…” 
Per tutta la cerimonia si respirò un’aria di felicità e commozione, un forte applauso accolse Joe e Françoise come i signori Shimamura nel momento in cui il parroco diede allo sposo il permesso di baciare sua moglie.
Fu un bacio dolce e delicato, un tenero sfiorarsi delle loro labbra.
E così fu fatta!
Joe e Françoise uscirono dalla chiesa e furono inondati da riso e petali di rose, fu persino stappata una bottiglia di champagne per permettere ai novelli sposi di brindare alla loro nuova vita.
La serata procedette con il classico banchetto di nozze, non mancarono battutine e scherzi da parte dei loro amici e parenti. Françoise era la più bella e felice sposa che si era mai vista, era andato tutto bene, tutta la sua pianificazione aveva dato i suoi frutti e tutto era perfetto persino il primo ballo con il suo sposo era stato meravigliosamente perfetto…
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“Non puoi chiedermi questo Fran? Lo sai che non so ballare!”
“Ma dovrai solo danzare con me per qualche minuto! Ti prego amore!”
“Tutto quello che hai deciso per il matrimonio mi è andato bene ma non ballerò, devi rinunciare a questa idea! Puoi sempre chiedere a tuo padre o a Jean di ballare con te”
“Non sarebbe la stessa cosa! Sei tu lo sposo! Sono gli sposi che aprono le danze!” Françoise fece il broncio e Joe non amava contraddirla ma questa volta sarebbe stato irremovibile, non avrebbe ballato, immaginava già le battutine le prese in giro di Jet e Bretagna! No, non poteva proprio, peccato che la determinazione della sua fidanzata era tale da giocargli  un tiro mancino a cui lui non era affatto preparato!
“Magari se fossi stata una principessa avresti ballato! Ma dato che sono SOLO una ballerina! Non merito questo onore!” Si alzò dal divano dove era seduta accanto a Joe e se ne andò in camera da letto chiudendo la porta rumorosamente, così che lui non avesse dubbi che fosse offesa!
Joe si passò una mano sui capelli piuttosto perplesso.
Ma chi me lo ha fatto fare quella sera di cacciarmi in questo guaio? Stavo tanto bene!
E non si riferiva a quando aveva ballato con Caterina! No! Pensava a quella sera a Venezia!
Lasciò passare qualche minuto poi si alzò dirigendosi verso la camera da letto sapendo che non sarebbe stata una semplice impresa ottenere il suo perdono, neanche se le avesse promesso di ballare il lago dei cigni in tutù lo avrebbe perdonato!
Françoise era così, tanto dolce e sempre molto apparentemente accondiscendente con lui ma in realtà era lei che comandava in casa! E a lui stava bene perché di solito non era così capricciosa, era razionale  e saggia nelle decisioni e gestione della loro vita insieme. Si ritrovò a pensare a quel detto che dice che l’uomo è il capo della famiglia, ma  la donna è il collo e muove il capo dove vuole!
Bussò alla porta ma nulla, nessuna risposta, come si aspettava!
“Fran posso entrare?” Non ricevendo neanche stavolta segno di vita, aprì lentamente la porta, la camera era vuota, si diresse allora verso il bagno.
Joe sorrise, ormai avevano una loro routine anche nei litigi.
 Lei metteva il broncio e poi si faceva un lungo bagno per rilassare i nervi e riflettere su come vendicarsi, era questa la spiegazione che  gli  aveva dato una volta quando lui gli domandò  perché faceva il bagno nella vasca anche se era appena uscita dalla doccia!
Joe entrò senza bussare, stava sicuramente ascoltando la musica con le cuffie e sapeva che in quel momento era talmente assorta nei suoi pensieri vendicativi che non si sarebbe neanche accorta della sua presenza nella stanza. Ed infatti  era nella vasca, con la testa appoggiata e con gli occhi chiusi che canticchiava, Joe si sedette sul bordo della vasca e per farsi notare mosse l’acqua!
“Cavolo Fran è bollente! Ma come diavolo fai a non ustionarti?” La mano era rossa e gli bruciava.
La ragazza aprì di scatto gli occhi, non era sorpresa di vederlo lì, era solo questione di tempo. Lo guardò con aria di sfida.
“ Le ballerine amano fare il bagno nell’acqua molto calda, magari tu preferiresti fare il bagno nell’acqua glaciale come piace alle principesse!”
“Dai Fran! Ti stai comportando come una bambina capricciosa!” Quella storia della principessa gli dava proprio fastidio!
“Se è questo che pensi di me allora dovresti ripensarci prima di ritrovarti sposato con una moglie bambina e capricciosa!” Detto questo si alzò dalla vasca tutta nuda annebbiando la vista e i pensieri di Joe!
Di solito era piuttosto pudica in certe cose, raramente aveva atteggiamenti sfrontati ma quando voleva ottenere da lui qualcosa di veramente importante giocava il tasto della seduzione e sapeva che era già nel sacco!
“Allora? Non rispondi?” Gli disse aiutandosi  ad uscire dalla vasca appoggiandosi intenzionalmente a lui che se la ritrovò di fronte completamente nuda, con qualche nuvola di schiuma che nascondeva solo qualche porzione della sua candida pelle.
Era cotto!
 Lei gli passò le mani attorno al collo e strusciò il suo corpo bagnato su quello dell’ inebedito ragazzo in quel momento, incapace di intendere e di volere!
“Ti insegnerò io… alcuni semplici passi!” La sua voce a pochi centimetri dal viso di Joe, era come un sussurro.
Sferrò il colpo finale…
Gli passò una mano fra i capelli e lo baciò con passione. Sentì subito la mani di Joe addosso che la stringevano a lui ma prima di dargli quello che voleva doveva essere certa che avrebbe accettato di ballare con lei.
Quando si staccarono dal loro bacio gli sussurrò.
“Stasera dopo cena proveremo a fare qualche passo va bene?” Lo guardò negli occhi per capire se aveva vinto la sua battaglia.
“Tutto quello che vuoi ma adesso vieni qui!” Le disse con voce rotta dall’eccitazione, l’afferrò per i fianchi e la sollevò facendole aderire le gambe alla sua vita, la portò in camera da letto e lei vinse la guerra.

 

CAPITOLO 5

Nei giorni successivi al matrimonio i  novelli sposi passarono molto tempo con la famiglia e i loro amici, erano davvero rare le occasioni in cui potevano ritrovarsi tutti insieme.
Prima di rientrare a Tokio si sarebbero fermati qualche giorno al mare per rilassarsi e vivere la loro luna di miele.
Il tempo trascorse velocemente e presto furono di nuovo a casa, con tante aspettative e speranze per il futuro.
Françoise divideva le sue giornate  tra il lavoro alla scuola di ballo, la casa e Joe.
Ogni tanto guardava il calendario sulla sua agenda e quel cerchietto rosso era ormai una presenza costante ogni mese, sapeva che non sarebbe stato facile per loro ma non voleva scoraggiarsi, se per una coppia normale si considera nella norma aspettare almeno due anni prima di fare esami specifici figuriamoci per loro due, entrambi cyborg!
Joe era sempre molto dolce, ormai aveva compreso quando si avvicinavano i giorni del ciclo, sua moglie sembrava più pensierosa e nervosa, bastava la sua espressione delusa per capire che non erano riusciti neanche quel mese ad allargare la famiglia.
All’inizio cercava di confortarla ma poi si accorse che era meglio non dire nulla. L’abbracciava e la viziava più del solito. Per fortuna poi tutto riprendeva, la loro vita, i loro ritmi, la loro voglia di fare l’amore perché si amavano e non perché dovevano per forza generare un figlio.
Questo era il timore più grande per Françoise, non voleva fissarsi troppo sui giorni fertili, posizioni, lune piene o altre sciocchezze che avrebbero trasformato un momento così intimo e prezioso in qualcosa di puramente materiale.
Senza accorgersi del tempo che passava, tra periodi sereni e altri meno, festeggiarono il loro terzo anniversario.
Quell’anno invece di recarsi a Parigi come facevano per ogni anniversario, Joe  decise di portare sua moglie negli Stati Uniti, aveva progettato un viaggio di un mese che avrebbe permesso loro di visitare in macchina diversi stati americani. Joe sperava che non dandole la possibilità di pensare avrebbero potuto vivere dei giorni totalmente spensierati.
Spesso l’aveva sorpresa  con lo sguardo fisso nel vuoto, anche se cercava di essere sempre allegra per non farlo preoccupare, lui aveva capito che sua moglie non era più felice e che questo suo tormento interiore del voler avere un bambino la stava lentamente divorando.
Arrivò presto il giorno della loro partenza, Fran in quegli ultimi giorni era stata così presa dai preparativi che sembrò di nuovo serena agli occhi di Joe, questo lo confortò e si convinse sempre più di aver avuto un’ottima idea nell’organizzare quel viaggio.
Il loro lungo soggiorno negli Stati Uniti fu dinamico e allegro, visitarono città grandi e piccole, le loro valigie non ebbero un attimo di tregua a causa dei vari spostamenti. Non avevano il tempo di visitare un luogo che subito organizzavano il tour successivo, attraversarono gli States da una costa all’altra, terminando il loro viaggio a San Francisco.
Il rientro a Tokio fu caratterizzato dalla voglia di riposarsi e dall’eccitazione ancora in corso per via del bel viaggio.
Françoise si mise subito all’opera per selezionare gli scatti più belli e farne poi un collage e incorniciarlo. Voleva appendere le foto all’entrata della loro casa così da ritrovare il buon umore anche nelle giornate storte.
Era stato un bel viaggio e incredibilmente aveva smesso di pensare alla sua voglia di maternità, erano anni che non si sentiva così leggera.
Joe era riuscito nel suo obiettivo di rendere felice sua moglie per qualche settimana.
Durante il viaggio avevano ritrovato quella complicità dettata dalla serenità che avevano perso senza accorgersene. Non avevano avuto un itinerario preciso e questo permise loro di decidere sui luoghi da visitare e soggiornare, anche quando non condividevano un qualcosa riuscivano a risolvere senza grandi discussioni. Aveva visto sua moglie mangiare di gusto, ridere e godersi a pieno le loro giornate, i suoi occhi avevano di nuovo quella luce che non vedeva da tempo.
Qualche giorno dopo il rientro ritornarono entrambi a lavoro…
“Sai Fran, ti trovo davvero bene, hai messo su qualche chiletto e devo dire che stai meglio. Si doveva mangiare bene negli Stati Uniti!”
La ragazza arrossì perché non si aspettava che Rea le dicesse che era ingrassata.
“Beh… forse qualche etto in più credo di averlo messo, ma spero di perderlo in fretta con la solita routine,  un’insegnante di danza dovrebbe dare l’esempio ed essere in forma”
“Guarda che io non ti ho mica detto che devi metterti a dieta! Stai decisamente meglio così, hai un bel viso pieno mentre prima era troppo scavato, sbagli nel volerli perdere, e poi penso che a tuo marito farà piacere toccare un po’ di carne in più!”
“ Reaaaa sei sempre la solita… se avessi messo la carne nei punti giusti non mi lamenterei affatto”
“Guardandoti meglio, la ciccia l’hai messa anche sul sedere e sui fianchi, sembra che anche il seno abbia un po’ di gonfiore in più!”
Françoise rimase senza parole a quelle dichiarazioni dell’amica, sapeva di aver preso un po’ di peso ma quanto? Adesso ne era preoccupata e voleva assolutamente perderlo.
Quella sera quando uscì dalla doccia, trovò Joe in camera appena rientrato anche lui dal lavoro.
“Capiti proprio al momento giusto, secondo te sono ingrassata molto ?” Si tolse l’accappatoio e si mise davanti al marito che non aspettandosi un rientro così hot, lì per lì, non sapeva cosa risponderle, era più che altro concentrato ad ammirare il corpo nudo e disponibile di sua moglie!
“Allora? Invece di stare così imbambolato mi rispondi? Secondo te, sono ingrassata?”
Joe scosse la testa e cercò di tornare razionale anche se ormai gli  era piuttosto difficile!
Infatti si avvicinò a lei e le toccò il sedere…
“Joe ma cosa fai?”
“Mi hai chiesto tu di voler saper se sei ingrassata! Posso risponderti con certezza solo toccandoti!” Cercò di essere serio e farle credere che davvero le sue erano intenzioni  senza un secondo fine…
Lei lo guardò un po’ incerta ma presa com’era dalla voglia di sentire una risposta negativa lo lasciò fare… fu così che si ritrovò  avvinghiata a suo marito che l’aveva toccata con sensualità, facendole perdere ogni resistenza e il ricordo di ciò che gli aveva chiesto.
Solo dopo aver fatto l’amore Françoise chiese a Joe se poteva avere la sua risposta sincera dato che aveva potuto accuratamente constatare con mano, i vari centimetri in più sul suo corpo.
Joe la guardò con sguardo perplesso, come poteva dire a sua moglie che era ingrassata senza pagarne poi le brutte conseguenze? Doveva essere diplomatico, sincero o bugiardo?
Optò per una risposta evasiva: “Stai bene così!”
“In che senso?” le chiese lei con sguardo torvo.
“Ehmm…. Nel senso che… un po’ più formosa non mi dispiaci affatto!”
Il volto di sua moglie cambiò completamente, divenne irritato e bronciato.
“Allora è vero! Sono diventata enorme!”
Joe cercò di consolarla come meglio poteva ma nulla sembrava più riuscire a farla tornare di buon umore.

 

Capitolo 6

Quel giorno  Françoise aveva lezione nel primo pomeriggio e tornò a letto dopo aver fatto colazione con Joe.
Tutta la mattinata andò a rilento, si sentiva un po’ stanca e anche giù di morale. Uscire di casa e andare a lavoro le avrebbe ridato la giusta marcia per tirarsi su sia fisicamente che moralmente, quel pomeriggio doveva sostituire una collega e fare una lezione di gioco-danza alle bambine più piccole dell’accademia. Françoise adorava fare lezione con le piccole allieve, i loro buffi e impacciati movimenti la intenerivano.
La lezione fu serena e divertente come sempre, le future ballerine si divertivano un mondo e la loro gioia era decisamente contagiosa, Fran si sentiva di buon umore e salutandole sperò che presto dessero a lei stabilmente quell’ora di lezione.
Mentre aspettava di iniziare la lezione successiva con le bambine più grandi, vide la piccola Kayla in difficoltà nel rivestirsi e si avvicinò per aiutarla.
“La mamma è sempre in ritardo! Uffi!”
“Non ti preoccupare starà per arrivare, ti aiuto io a mettere le calzettine e scarpette”
“Lo sai? La mia mamma ha un fratellino nel pancino ed è lenta come una lumaca, è una ritardona da quando ha il fratellino!”
“Allora diventerai presto una sorellina maggiore, sei contenta?”
“Ehmm… un pochino si e un pochino no, mamma e papà poi spendono tutti i soldi per comprare i giochi a lui ed io resterò senza giochi nuovi!”
“No, non penso che accadrà mai una cosa così terribile, stai tranquilla, avrete ognuno i vostri giochi.”
“E il tuo bambino quando nascerà?”
Françoise rimase stupita da quella domanda.
“Io non ho un bambino nella pancia” Rispose tranquilla.
“Secondo me, hai un bambino nel pancino, è così grosso, anche la mia mamma aveva un pancino così quando il fratellino era come un pesciolino, ora però è grande come un maialino e anche il pancione di mamma è grosso grosso!” Rispose la piccola sorridendo imitando la forma del pancione materno con le mani.
Françoise d’istinto mise una mano sulla pancia, e volse lo sguardo in basso, notò in effetti che aveva la pancia gonfia e nel body da danza si notava molto.
“Eccomi, scusate il ritardo” La mamma di Kayla interruppe la loro strana conversazione.
Françoise salutò la piccola e sua madre e si preparò alla lezione successiva.
Per tutto il tempo non fece che pensare alle parole della bambina, cercava un segnale che potesse farle percepire la possibilità di una gravidanza, ma aveva avuto le sue “cose” regolarmente quando era in viaggio con Joe, forse erano state scarse di quantità ma erano state presenti e puntuali come sempre. Cercò di scacciare dalla mente quel pensiero ma non ci riuscì anzi senza rendersene conto si limitò anche nei movimenti di danza evitando quelli più bruschi.
Aveva ancora altre tre ore di lezioni e non poteva dedicare l’attenzione che avrebbe voluto a quel “suo pancino sospetto”.
Anche tornando a casa quel pensiero l’assillava ma decise di resistere, la delusione sarebbe stata troppa, non voleva un altro test negativo.
Non dormì tutta la notte, ogni tanto si sfiorava il ventre, la speranza e il desiderio di avere un piccolo esserino dentro erano tanti ma il timore di una ennesima delusione era immenso, non sapeva che fare. Vivere con quel dubbio o andarsela a cercare e fare il test?
Il mattino successivo salutò Joe sul portone di casa con un bacio ma invece di tornare a letto come faceva di solito andò in bagno, aprì quel maledetto cassetto che tante altre volte aveva aperto piena di speranze e altrettante lo aveva richiuso con le lacrime. Prese un test di gravidanza e affrontò la verità. I minuti necessari per avere i risultato questa volta non furono eterni come le volte precedenti perché appena il bastoncino si bagnò, due linee colorate e ben evidenti si evidenziarono! La ragazza sgranò gli occhi, prese nervosamente le istruzioni e le aprì, nei suoi occhi vi era solo quell’immagine, due linee nei cerchietti uguale positivo!
Si sedette sul coperchio del water e rimase alcuni minuti a fissare il test, voleva gridare di felicità invece piangeva e singhiozzava.
“No, non può essere ci sarà un errore, sarà il test alterato!”
Prese un altro test della stessa confezione e bagnò anche quello ottenendo lo stesso risultato.
Un sorriso tipo smile stampò sul suo viso.
Ritornò in camera da letto e si vestì, parlando da sola.
“Non può essere… questi jeans sono troppo stretti potrebbero fare male al bambino… quale bambino Françoise?
Non essere troppo ottimista!
Razionale! Devi essere razionale!
Questo vestito così largo va meglio, così non farò male al bambino…noooooooo…non c’è nessun bambino!
Ma se ci dovesse essere non gli farò male con uno stupido jeans… ma ieri… oh mio Dio! Ho fatto tutti quei movimenti all’accademia?
Sono una pazza! Ho mangiato il sushi ieri sera con Joe! Ma ne avevo una voglia! Le voglie? Allora sono incinta davvero?”
Sembrava il discorso di una donna in delirio. Appena finì di sistemarsi prese i due test positivi ed uscì di casa.

“Signor Shimamura c’è sua moglie in sala d’attesa, vorrebbe vederla un attimo”
Joe rimase sorpreso dalle parole della segretaria, Françoise non era mai stata da lui in ufficio quindi doveva sicuramente dirgli qualcosa di importante.
“Le dica di passare.”
“Madame suo marito può riceverla subito, il suo ufficio è l’ultimo in fondo a destra.”
“Grazie.”
Non fu necessario bussare alla porta perché Joe la stava aspettando sull’uscio molto preoccupato. Appena entrarono in ufficio, la ragazza si strinse forte a lui, senza dire una parola, Joe era sempre più perplesso  e le prese il viso fra le mani.
“Cosa è successo, perché piangi?” Le chiese con calma e asciugandole le lacrime con le mani.
Françoise alzò il viso e con voce rotta dal pianto gli disse: “ Sono incinta! O almeno così dicono i test di gravidanza”
“Aspetta amore mio, è meglio sederci e mi racconti tutto per bene” Joe rimase molto calmo forse un po’ troppo, Françoise era stupita di come suo marito fosse riuscito a rimanere quasi impassibile a quella notizia sconvolgente. Era un po’ delusa, si aspettava che sprizzasse gioia e felicità da tutti i pori invece…. Freddo come se gli avesse detto “Sai… stasera cucino pollo!”
Françoise raccontò a suo marito come era arrivata a quella notizia, gli mostrò i due test positivi e alla fine Joe senza dirle una parola chiamò la segretaria.
“Signorina annulli tutti miei appuntamenti per oggi e domani”
Joe prese la sua giacca e  si avvicinò a sua moglie.
“Andiamo e togliamoci ogni dubbio”
Uscirono dall’ufficio mano nella mano, andando incontro alla verità che avrebbe per sempre cambiato le loro vite.

 

Capitolo 7

“Fra poco avrete i risultati ragazzi miei” Il dottor Gilmore posò sul tavolo un vassoio con delle tazze di tè fumante.
Nessuno dei due aveva parlato molto da quando erano arrivati a casa del dottore, erano tesi e timorosi della notizia che presto avrebbero avuto.
“Ah ecco… i risultati sono pronti” Il suono del macchinario avvisò Gilmore che le analisi erano pronte. Era molto preoccupato per l’ingrata informazione che forse avrebbe dovuto dare ai ragazzi… forse…diede loro le spalle per leggere direttamente sul monitor il valore del Beta HCG.
“Bene… le mie congratulazioni ragazzi siete in dolce attesa!” Disse Gilmore girandosi con un sorrisone.
I due sposi si guardarono prima in viso e poi si avvicinarono e videro con i loro occhi quei numeri accanto a quelli che indicavano i limiti. I valori di Françoise erano altissimi!
“Direi che sei incinta di almeno otto settimane piccola mia!” Dichiarò Gilmore ai due ragazzi completamente ammutoliti e increduli. Gilmore li guardava e non capiva, nessuno dei due proferiva parola…
Poi all’improvviso Françoise iniziò a piangere stringendosi a Joe. Gilmore lasciò la stanza affinché i due ragazzi potessero elaborare la felice notizia in intimità.
Quando uscirono dalla stanza vi si leggeva pura felicità in entrambi i visi, Gilmore invitò Françoise nel suo studio per una prima ecografia di verifica.
La ragazza si sdraiò sul lettino, non aveva avuto il tempo di rilassarsi dalla tensione di prima che si ritrovava di nuovo ad affrontare un nuovo esame.
“Françoise piccola mia, devi rilassarti e soprattutto abituarti a tutto questo, la tua maternità andrà monitorata più frequentemente rispetto a quella di altre donne ma se tu sarai serena anche il tuo bambino lo sarà.” Le disse Gilmore notando il suo nervosismo.
Joe le prese la mano per incoraggiarla e tranquillizzarla anche se in realtà neanche lui era del tutto tranquillo.
“Ah… è freddo!” Sobbalzò la ragazza sentendo il gel sul ventre.
“Allora vediamo un po’ dov’è questo piccolino… Eccolo qui!”
I due ragazzi videro sul monitor un cerchietto con un puntino interno che pulsava. Era il loro bambino!
“E’ tutto a posto direi, non posso farvi sentire il cuore perché potrebbe essere pericoloso per il piccolo, ma fra qualche settimana lo potrete sentire…” Gilmore spiegò loro che era tutto regolare e che dovevano stare tranquilli. “C’è un solo problema… C’è un piccolo distacco della placenta, roba da niente ma sarebbe meglio che tu rimanessi a riposo per qualche settimana fino a quando non rientrerà tutto nella norma.”
“Va bene dottore, ci penserò io affinchè rimanga a riposo.”
“Si, Joe è necessario che tu ti prenda in carico un po’ tutte le commissioni di casa per qualche tempo così saremo tutti più tranquilli… Ehm un’altra cosa ragazzi dovrete astenervi anche dall’avere rapporti fino a quando il distacco non si sarà riassorbito.”
I due ragazzi divennero rossi in volto, non erano abituati a parlare di certe cose con il dottore, si limitarono ad annuire imbarazzati.
“Dottore com’è possibile che sia incinta da due mesi, ho avuto il ciclo quando eravamo negli Stati Uniti.”
“Può succedere di avere perdite durante la gravidanza, soprattutto all’inizio, adesso però dobbiamo fare un altro prelievo di sangue per fare altre analisi, e dovremo ripeterle ogni mese.”
 Il dottore prese una carpetta dove aveva inserito la prima ecografia del loro bambino e la consegnò ai ragazzi.
“Quali rischi potrebbe correre il bambino? Non sapevo di essere incinta, ho mangiato di tutto, sono stata all’in piedi per giornate intere soprattutto in America ho camminato tanto, non ho assunto integratori, sono persino scesa con un’imbracatura in una grotta!”
“Stai tranquilla l’ecografia ci ha già rivelato che il tuo bambino è al sicuro e sono certo che anche le analisi saranno a posto, in questo momento l’importante è che tu stia a riposo.”
“Dovrai rinunciare alle tue lezioni di danza.”
“Si, lo so Joe, ma non fa niente, per il nostro piccolo sono pronta a tutto!”
Dopo aver cenato con Gilmore i due ragazzi tornarono a casa. Erano ancora sconvolti la loro vita era stata del tutto sconvolta in poche ore, erano usciti di casa come una coppia di coniugi ed erano rientrati come due futuri genitori.

 

Capitolo 8

“Joe, come faremo con la gestione della casa? Tu stai fuori molte ore al giorno ed io non potrò fare molto?” Il mattino successivo ancora a letto iniziarono a pensare su come affrontare la nuova situazione familiare.
“Potresti farti aiutare da qualche tua amica per le commissioni e per le pulizie di casa assumeremo un paio di volte a settimana qualcuno, ma non sono queste le cose che mi preoccupano, non mi piace molto saperti sola in casa tutto il giorno.”
“Sarò brava non metterei mai a rischio il nostro bambino dopo  averlo atteso per così tanto.”
“Oggi che sarò a casa cercherò di fare il più possibile, dalla spesa alle pulizie così potrai restare a letto tutto il giorno.”
“Va bene amore mio!”
Joe si alzò e andò a preparare la colazione mentre la ragazza chiamava a lavoro per comunicare la sua assenza per qualche tempo.
La notizia della gravidanza della ragazza fu accolta da parenti e amici con grande gioia.
La madre della ragazza in particolare fu felicissima ma si preoccupò molto nel sapere che doveva stare a riposo. Si sentiva in colpa di non poterla aiutare come avrebbe fatto qualsiasi altra mamma con la figlia incinta…

Qualche giorno dopo, rientrando a casa Joe sentì un profumino decisamente invitante e anche familiare, era da quando Françoise stava a riposo forzato che non si sentivano odori così deliziosi provenire dalla cucina.
“Ah…eccoti finalmente, tua moglie stava per dare di matto, ha fame!”
“Buona sera Anne, ma cosa ci fa qui?”
“Ma che domande fai? Non potevo lasciare la mia bambina sola proprio in questo momento, ho preso un volo ed eccomi qui, adesso potrai stare più tranquillo ci sarò io con lei giorno e notte.”
“Avete finito voi due con i convenevoli? Qui ci sono un bambino e una mamma che muoiono di fame!” Li interruppe la futura mamma pronta a dare assalto agli squisiti soufflé al formaggio di Anne.

“Tutto buonissimo mammina!” Françoise abbracciò soddisfatta sua madre.
“Anche i miei sandwich erano buoni!”
“Certo amore mio, ma non ne potevo più di panini e cibo da asporto, avevo voglia di cibo casalingo e quello della mia mamma è in assoluto il più buono!”
“Su Joe non ti offendere, sono sicura che Françoise ha apprezzato i tuoi sforzi culinari ma da adesso penserò io anche a questo.”
“Tesoro dovresti gettare l’immondizia prima di andare a dormire, fa cattivo odore.”
“L’ho già fatto stamattina non te ne sei accorta?”
“Si, ma fa di nuovo una puzza tremenda.”
Joe si alzò rassegnato e fece ciò che sua moglie le chiese, era da qualche giorno che sentiva cattivi odori ovunque, era la gravidanza che le aveva potenziato anche l’olfatto.
“Dato che scendi sotto prenderesti anche la mia valigia grande? L’ho lasciata in portineria perché troppo pesante per portarla su.”
“Certo Anne ci penserò io.”
“Beh… ormai che ci sei… dovresti prendere la posta nella cassetta e chiedere al portiere se per caso Arisa è passata a prendere quel CD che tu stamattina gli hai lasciato in custodia.”
“Ma non potresti chiederlo con un messaggio direttamente ad Arisa? Il portiere a quest’ora è sotto al garage per controllare se gli operai che stavano sistemando l’ascensore non hanno lasciato arnesi incustoditi!”
“Ma tanto tu devi andare sotto in garage, perché devi prendermi quel libro che ho lasciato in auto l’altra sera!”
“Ma non potresti aspettare fino a domani sera per il libro?”Joe era stanco e non aveva molta voglia di rifarsi tre piani a piedi.
“No! Lo voglio iniziare stasera e poi domani mi farà distrarre qualche ora!”
“Ma se ti addormenti all’istante appena ti metti a letto! Lo prendo domani mattina!”
“No! Lo voglio adesso!”
“Questi sono solo capricci!”
“Che cosaaaaa? Non è vero!” Iniziò a singhiozzare, in pochi secondi i lacrimoni di Françoise fecero sentire Joe un verme!
“Perché mi tratti male?”
La faccia di Joe si fece ancora più colpevole.
Anne abbracciò la figlia.
“Su tesoro vai a letto, adesso Joe farà tutto quello che vorrai stai tranquilla.” Anne guardava suo genero come per dirgli: “Ancora qui?”
Joe  basito per l’assurda situazione prese le chiavi di casa ed uscì per esaudire i desideri di sua moglie.
Quando rientrò sua suocera aveva già sparecchiato e stava sistemando la lavastoviglie, Joe si sentì sollevato, toccava sempre a lui ultimamente provvedere alla cena, ai piatti, all’immondizia e a tutto il resto e iniziava a sentire il peso di tutto sulle sue spalle, ma con Anne a casa sarebbe di certo andato tutto meglio e lui si sarebbe liberato di diverse incombenze.
“Françoise è già a letto… Non devi sentirti in colpa per le sue lacrime, sono gli ormoni che la fanno reagire così, sono sicura che in altre occasioni non ti avrebbe mai detto in quel modo.” Anne cercò di rincuorarlo vedendolo piuttosto scosso per il comportamento della moglie.
“E’ che ultimamente è sempre così, si mette a piangere per ogni sciocchezza e dopo un minuto torna a sorridere come se non fosse successo niente! Speriamo che il bambino non nasca con disturbi dell’umore come sua madre! ”
“Ma noooo…. stai sereno sarà un bambino tranquillissimo come Françoise quando non ha gli ormoni in fermento! Senti Joe… io mi chiedevo una cosa…” Anne gli parlava mentre si asciugava le mani con uno strofinaccio.
“Mi dica pure Anne.”
“Non è meglio che dorma io con lei? Tu potresti riposare meglio la notte e poi con il suo problema alla placenta sarebbe più opportuno stare lontani… per non cadere in tentazione…non so se mi sono spiegata?” Anna guardava dritta negli occhi un imbarazzatissimo Joe che aveva perfettamente compreso dove voleva andare a parare sua suocera con quel discorso.
“Il dottore Gilmore ci ha spiegato benissimo i rischi che corriamo quindi può stare tranquilla.”
“Anche quando il problema alla placenta sarà passato dovresti astenerti dal cercare l’intimità con tua moglie, potrebbe essere pericoloso per il bambino, credo proprio che dovresti fare come ha fatto allora tuo suocero!”
“Cioè?” Chiese un perplesso e curioso Joe.
“Un bel nodo… Joe! Un bel nodo proprio lì sotto fin quando non nascerà il bambino!” Anne gli fece l’occhiolino e si voltò per continuare a sistemare le stoviglie.
Era stata una serata abbastanza impegnativa per Joe.  Era senza parole, prima le lacrime di sua moglie e poi  in poche settimane già due persone si erano intromesse nella loro vita intima.  Voleva bene ad Anne ma non aveva nessuna intenzione di abbandonare il letto coniugale, lui dormiva bene solo abbracciato a sua moglie.
“Anne vado a dormire con mia moglie, buona notte!”
“Buona notte tesoro!” Le rispose Anne sorridente come se poco prima non si fossero detti nulla.
“Ecco da chi provengono cambiamenti repentini di umore di Francòise! Sono ereditari… ma vogliono farmi credere che è tutta colpa degli ormoni! ” Pensò il ragazzo.

“Sei ancora sveglia?”
“Ti aspettavo, hai visto che bella sorpresa mi ha fatto la mamma?”
Gli ormoni si saranno ristabilizzati, pensò il ragazzo.
“Si, si proprio una bella sorpresa!”
“ C’è qualcosa che non va? Lo hai detto con uno strano tono.”
“No… amore stai tranquilla è tutto a posto, vado a farmi la doccia.”
“Va bene, ti aspetto sveglia così mi racconterai la tua giornata.”
Joe sorrise a quelle parole, lo diceva ogni sera ma poi la ritrovava addormentata come un sasso.
“Va bene amore mio.” Si avvicinò, le diede un bacio sulle labbra e le sfiorò il viso con il dorso della mano. Lei gli regalò un dolce sorriso e uno sbadiglio subito dopo.
“Dormi, parleremo domani della mia giornata.” L’ aiutò a sdraiarsi tra le lenzuola e spense la luce, rimase a guardarla nel buio.
“Passerà… stai tranquillo, si tratta solo di qualche mese e tutto tornerà alla normalità, almeno spero!” Pensò andando verso il bagno.

Il mattino dopo il profumo del caffè in tutta la casa fu un gradito invito ad alzarsi. Joe trovò Anne in cucina che armeggiava per preparare la colazione.
“Buon giorno Anne!”
“Buon giorno tesoro, Françoise è già sveglia?”
“No, dorme ancora” Disse sedendosi davanti ad un fumante croissant che arrivava direttamente da Parigi.
“Dorme molto da quando ha scoperto di essere incinta.”
“Stai tranquillo, è normale, sono gli ormoni che la rendono così fiacca e poi è meglio che riposi adesso, quando nascerà il piccolo avrete poco tempo per riposare e dormire”
“Già… lo dicono tutti.”
“Buon giorno a tutti!”
Una sorridente Françoise spuntò in cucina, si sedette accanto a suo marito che stava per addentare la sua  brioche ma notando lo sguardo affamato di sua moglie si fermò.
“Lo vuoi tu?”
“Ok! Grazie” Non fece complimenti, rubò la brioche dalle mani di Joe e iniziò subito a mangiare.
“Fran! Quello era di Joe! A te non piacciono i croissant vuoti!”
“Non mi piacevano vorrai dire, stamattina mi piacciono vuoti, con la marmellata e con la crema!”
Joe rise, sentendola parlare con la bocca piena, non era certamente da lei comportarsi così, era sicuramente la gravidanza che influiva anche sui suoi gusti.
Nel frattempo Anne diede a Joe un altro croissant che sua moglie guardò con occhi adoranti.
“Vuoi anche questo?”
“Siiiii! Grazie amore mio!” Anche la seconda brioche finì in pochi secondi nella pancia della ragazza.
Anne rimase esterrefatta, da quando sua figlia mangiava come un orso? E poi con quale velocità aveva mangiato la brioche di prima?
“Françoise non esagerare! Non vorrai mica prendere trenta chili! E tu… invece di donarle tutto il tuo cibo dovresti rimproverarla altrimenti si mangerà anche te!”
Joe adorava quella mangiona di sua moglie, era sempre stata attenta alla linea e aveva notato felicità pura nei suoi occhi davanti a certi cibi e lui voleva solo vederla felice, i chili sarebbero poi andati via a suo tempo. Ogni sera tornava a casa con un dolcetto o una leccornia per sua moglie e lei gli saltava al collo e lo sbaciucchiava tutta felice. Era solo questo che voleva, vedere felice la sua Françoise.
“Signorina devi stare attenta alle calorie che assumi ogni giorno, ma il dottore non ti ha dato una dieta da seguire?”
Françoise guardò la guastafeste di sua madre come dirle ma farsi i fatti propri no?
“Mi ha detto che non dovrei superare le due mila calorie al giorno.”
“Bene allora con queste due brioche hai già bruciato tutti gli altri pasti, mangerai solo verdura e frutta per oggi!” Lo sguardo intransigente di Anne non tralasciava nessuna possibilità di replica.
“Va bene… io vado!” Joe preferiva svignarsela prima di ritrovarsi in mezzo a quella disputa.
“Aspetta ti accompagno alla porta!”
Quando furono al portone di casa Françoise lo abbracciò e gli sussurrò all’orecchio:
“Mi porti qualcosa da sgranocchiare?”
Joe sorrise e la strinse ancora di più a sé.
“Certo piccola truffaldina mangiona!” Si diedero un bacio e Joe andò via.

La giornata di Françoise con sua madre in casa fu senz’altro più veloce a scorrere, parlarono molto della gravidanza, del bambino, spettegolarono dei parenti e di alcuni amici. Era proprio bello avere la mamma a casa pensò più volte la ragazza durante il giorno.
A sera Joe tornò a casa accolto dallo stesso invitante profumo della sera precedente.
All’ora di andare a dormire come sempre sua moglie si mise a letto promettendogli di aspettarlo ma poco prima di sdraiarsi:
“Mi hai portato qualcosa da mangiare?”
“Ah… si… quasi lo dimenticavo…se aspetti che finisca la doccia andrò a prenderlo è di là nella mia borsa ma c’è ancora tua madre che sistema e potrebbe notare il sacchetto.”
“Va bene… resterò sveglia ma la prossima volta cerca di organizzarti meglio, ho fatto… anzi abbiamo fatto la fame noi, oggi!”
Qualche minuto dopo, finita la doccia, rientrò in camera da letto e trovò una cosa diversa dal solito…
“Ma sei ancora sveglia?”
“Certo! Devi ancora darmi il contenuto del sacchetto!” Rispose Françoise come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Joe sorrise. “Ma pensa un po’… il cibo riesce anche a farla stare sveglia!” Pensò.

 

Capitolo 9

Passarono diverse settimane…
“Davvero hai intenzione di tornare a Parigi?” Chiese sconsolata la ragazza.
“Françoise, non dimenticarti che ci sono anche tuo padre e Jean che hanno bisogno di lei e poi fra qualche mese tornerà per il  parto con tuo padre e tuo fratello!”
“Uhmm…non sembri affatto dispiaciuto che mamma vada via!” Joe si ritrovò lo sguardo sospettoso di sua moglie e non solo… entrambe lo guardavano in malo modo.
“Non è vero, tesoro mio, è che Joe vuole solo riaverti tutta per sé!”
Stranamente Anne cercò di riparare alla gaffe del ragazzo.
In effetti in quelle settimane di convivenza Anne era stato un valido aiuto ma aveva il difetto di intromettersi spesso nelle loro faccende personali. Entrava ed usciva dalle loro camere senza  farsi nessun problema…
“Oh… Joe sei bagnato come un pulcino! Vai a farti una doccia calda o prenderai un raffreddore!”
Quel giorno diluviava a dirotto e sua moglie aveva un impellente bisogno di zuccheri a forma di torta con crema chantilly! La pasticceria era di fronte l’appartamento ma per esaudire la voglia della ragazza si era bagnato dalla testa ai piedi.
“Povero amore mio! Speriamo che la torta non si sia rovinata!” Françoise si avvicinò prese la busta con il dolce e scappò in cucina.
Pochi secondi dopo…
“La torta è perfetta per fortuna!” Gridò la donna incinta con la bocca piena e la pancia soddisfatta.
“Lasciala perdere… sono gli ormoni! Vai a cambiarti!”
“Va bene Anne.” Rispose con tono sconsolato il ragazzo che era passato quasi inosservato agli occhi di sua moglie ipnotizzata dalla busta della pasticceria.
“Prima o poi farò causa a questi dannati ormoni, mi stanno rendendo la vita impossibile” Pensò.
Intanto in cucina…
“Basta piccola balena, quanta torta stai mangiando? Ti salirà la glicemia!”
“Un’altra fettina piccola piccola mammina, e poi basta!”
Anne era proprio sconsolata, sua figlia mangiava in continuazione qualsiasi cosa le si parasse davanti!
“Vado un attimo di là, appena torno voglio che questa torta sia scomparsa, ma no nella tua pancia. Nel frigo! Capito signorina!”
La ragazza non l’ascoltò neanche, presa com’era dalla degustazione paradisiaca del dolce!
Sua madre la osservò muovendo la testa da destra a sinistra.
Joe nel frattempo uscì dalla doccia ed entrò in camera da letto ritrovandosi di fronte Anne!
Aveva solo un asciugamano alla vita.
Era molto imbarazzato ed Anne lo notò subito.
“Non ti devi vergognare di me, ho un figlio della tua stessa età e poi potrei essere tua madre! Ero solo venuta a posare la biancheria che era rimasta di là, saresti rimasto senza mutande! Quindi eccomi qui!” Gli disse porgendogli un paio di slip da uomo.
Joe li prese allungando la mano piano piano, voleva sprofondare sottoterra per la vergogna.
“Hai le spalle tutte bagnate, su dammi un asciugamano che ti aiuto io!”
Non sapendo se le avrebbe tirato quella messa in vita istintivamente Joe la strinse con le mani. Con sua suocera tutto era possibile!
“Beh.. che fai? La prendi l’asciugamano? Su vai in bagno a prenderne una asciutta non voglio proprio vedere le tue grazie, stai tranquillo!”…
…Poco dopo in cucina
“Dov’eri?”
“Ho aiutato tuo marito ad asciugarsi!”
“Come scusa?????”
“Ho aiutato Joe ad asciugare le spalle. Era imbarazzatissimo, mi ha fatto una tenerezza! Se penso a tutti quei gesti materni di cui non hai mai goduto…mi si stringe il cuore!”
“Anche a me!” Una lacrima scese sul viso della ragazza pensando a tutte quelle cose che sua madre faceva per lei e Jean e che davano per scontate.
Joe non pensava di trovare sua moglie in lacrime tornando in cucina, nessuna delle due volle spiegargli il motivo di quel pianto ma in compenso quella sera entrambe lo coccolarono e lo trattarono come un principe!

Il volo di Anne partì puntualissimo, i due ragazzi guardarono l’aereo fino a quando non sparì nel cielo, erano consapevoli che la prossima volta che si sarebbero visti sarebbe stata in prossimità del parto e questo li rendeva sia felici che un po’ preoccupati.
Più tardi in auto…
“Mi raccomando non esagerare a casa, anche se il distacco si è sistemato voglio che tu stia sempre riguardata, lascia a me tutto quello che non puoi fare e che non hai voglia di fare!”
“Agli ordini capo!”
Però…immaginavo lacrimoni a non finire per la partenza di Anne…invece è bella allegra! Joe guardava Françoise pensieroso per la sua reazione dal distacco della sua adorata mamma.
“Non ti sentirai sola adesso?”
“No…non penso… mi faceva piacere avere la mamma a casa ma non faceva altro che rimproverarmi per il peso, mi davi consigli a volte un po’ troppo invadenti… e poi…dimentichi che io non sarò mai più sola!” Disse sorridendo e toccandosi il pancino di cinque mesi!
“Consigli invadenti? Tipo?” Joe era proprio curioso.
“Beh…” La ragazza arrossì leggermente…”Mi ha suggerito di starti lontano…in certi momenti! Mi ha consigliato anche di dormire sola per evitare ogni tentazione!”
Joe non era affatto stupito di ciò che Françoise le aveva appena detto.
“E tu cosa ne pensi a riguardo?”
“Penso che in parte abbia ragione ma noi siamo bravi e cauti quindi non mi preoccupo! Joeeeeeeeeeee! Fermati!” Gridò allarmata di punto in bianco.
Il loro discorso fu interrotto bruscamente…
“Cosa succede?” Le chiese accostandosi al marciapiede, fermò la macchina e preoccupatissimo alternava lo sguardo tra il viso e la pancia di sua moglie.
“Hai superato la pasticceria! Quella dove fanno quei dolcetti squisiti e che mi avevi promesso di comprare!”
Non sapendo se ridere o arrabbiarsi si rese conto che il tono di voce della ragazza era serissimo… quindi cercò un parcheggio e l’accompagnò a comparare i suoi dolcetti.
Françoise uscì dalla pasticceria felice come una bambina e con una brioche in mano regalata dal proprietario rimasto incantato dalla passione che quella ragazza incinta aveva per i suoi dolci.
“Forse era meglio che tua madre restava ancora per un po’…almeno lei riusciva a tenerti sotto controllo l’appetito, invece adesso toccherà a me frenarti!”
“Non c’è bisogno amore…gnamm…gnamm non esagererò gnamm…gnamm…” Rispose prendendo il terzo pasticcino dal sacchetto
“Lo vedo amore mio e lo noto come ti controlli!” Sconsolato Joe le tolse il sacchetto dalle mani “Per stasera basta dolci o farò tornare tua madre!”
“Basta… lo prometto..gnamm…gnamm…niente dolci per tutta la settimana!”
Si pulì le labbra dallo zucchero a velo e gli fece un sorrisone, lo guardò seria ed esclamò: “Stai tranquillo questi saranno gli ultimi dolci della settimana..” Ribadì per la seconda volta.
“Non promettere ciò che non potrai mantenere!”
“Vedrai con i tuoi occhi quanto sarò brava!”  Gli fece l’occhiolino, prese uno specchietto dalla borsa e si mise un leggero velo di lucidalabbra.
Joe la guardava e restava sempre meravigliato di quanto i gesti di sua moglie restassero sempre affascinanti per lui anche se adesso aveva un bel pacino evidente la trovava sempre attraente e forse Anne non sbagliava nel ritenere opportuno farli dormire separati, non sapeva per quanto tempo avrebbe resistito senza provarci…erano mesi che stava in astinenza e sentiva molto la mancanza della loro intimità.
Per tutto il viaggio continuò ad osservarla, sprizzava felicità da tutti i pori, era un vulcano di idee e di energia, di tutte le sue chiacchiere lui in realtà  ascoltò poco o nulla… era troppo concentrato ad osservarla.

Qualche giorno dopo Joe accompagnò Françoise per il controllo mensile da Gilmore. Durante il viaggio Françoise parlò senza sosta, era una visita speciale quella…avrebbero saputo il sesso del bambino.
“Ci pensi…se sarà una femminuccia potrò insegnarle a ballare, preparerò un bel corredino tutto rosa,  invece se sa sarà un maschietto potrai portarlo a lavoro con te e ti potrebbe fare compagnia durante le tue noiose giornate in ufficio…Un po’ mi dispiacerebbe se non fosse una bambina ma potremmo riprovarci fra qualche anno, prima o poi arriverà una bimba! ”
“Io direi di andare per gradi…prima facciamo nascere lui o lei e poi penseremo ad un fratellino o sorellina!”
“Perché hai nominato prima la possibilità che sia un bambino e poi la quella che possa essere una bambina? Dimmi la verità tu pensi che sia un maschio perché vuoi un maschietto? Vero?”
Lo sguardo di sua moglie era un po’ torvo. Joe sapeva benissimo che lei voleva una femminuccia e non nascondeva affatto la sua preferenza…anzi ci sperava proprio.
“ Non mi importa del sesso, e lo sai bene, voglio solo che stia bene e che assomigli tanto alla mamma!”
Mentre parlava le prese una mano e la strinse, si guardarono un secondo negli occhi e continuarono il viaggio chiacchierando.

“Allora ragazzi siete sicuri di voler sapere il sesso del bambino?”
“Siiiiiii” Risposero insieme.
“E’ una signorina!”
“Davvero dottore? Non ci posso credere!” Françoise si portò le mani sul viso e iniziò a piangere per la gioia.
“Sono contento che sia una bambina, sarà meno problematico crescerla!”
“Beh… Joe su questo punto non sarei così d’accordo con te, maschi o femmine , hanno ognuno i propri problemi…comunque…adesso potrete provvedere al corredino, la gravidanza procede bene ma bisogna prepararsi a tutto anche ad un parto prematuro, quindi entro il settimo mese cerca di avere tutto pronto.”
“Si… dottore, stia tranquillo domani stesso inizierò a comprare qualcosa!” Gli occhi di Françoise brillavano di felicità al pensiero del mini shopping che aveva in programma! Ora poteva sbizzarrirsi e comprare tutte quelle cosine rosa confetto che aveva visto, per non parlare delle scarpette e dei pagliaccetti pieni di fiocchi e rouche!
“Mi conviene accompagnarti, altrimenti rischiamo di andare in banca rotta!” Il tono di Joe era fra il severo e l’ironico.
Ci pensò Gilmore a distruggere i piani sperperosi della futura mamma!
“Non dovrai acquistare molte cose, bastano tre o quattro completini, i neonati crescono in fretta!”
“Non si preoccupi, sarò brava e non comprerò molte cose”
Joe rise era già la seconda volta che prometteva di essere brava, ma finora non aveva visto grandi risultati.

 

Capitolo 10

 

Joe rientrò a casa dopo un’intensa giornata di lavoro, era stanco e voleva solo rilassarsi a casa con sua moglie.
Appena aprì la porta di casa trovò sua moglie seduta sul divano del salotto che mangiava un panino e sfogliava riviste per future mamme. Dopo averla salutata con un bacio sulle labbra andò in camera da letto e si mise comodo con degli abiti più casalinghi, tornò da Françoise e si sedette sul divano accanto a lei, con un braccio le circondò le spalle, allungò le gambe sul puf e pensò che non c’era miglior ritorno a casa di quello, si sentiva beato e fortunato, in quel momento non avrebbe potuto desiderare niente di più.
Françoise chiacchierava delle sue scoperte lette sulle riviste.
“Perché non l’hai finito il panino di stamattina?” Le chiese vedendola terminare il suo gustoso panino.
“Si che l’ho finito, questo è un altro!”
Accertatosi che sua moglie si nutriva a dovere, chiuse gli occhi e si rilassò talmente tanto da addormentarsi senza accorgersene.

“Joe, tesoro… è pronta la cena vieni a tavola.”
Aprì gli occhi e vide il pancione di sua moglie, ormai all’ottavo mese, che lo sovrastava.
“Scusami non mi ero accorto di essermi addormentato!”
“Non ti preoccupare, adesso vieni a mangiare e poi potrai andare a dormire comodamente nel lettone.”
“Mangi ancora quel panino?”
“No… ma che dici questo è un altro!”
Ma quanti panini riesce a mangiare in un giorno? Forse dovrei dirle di trattenersi, ma se poi si mette a piangere?
Joe era perplesso e decise di fare più attenzione a ciò che mangiava Françoise, finora non si era preoccupato molto anche se persino Gilmore le aveva detto che il mese scorso aveva sforato  il tetto massimo e che doveva controllarsi di più.
“Tesoro…”
“Dimmi…”
“E’ possibile che oggi ti abbia visto mangiare tre panini diversi?”
La ragazza non si aspettava di essere smascherata proprio dal suo alleato più fedele e iniziò a balbettare…
“Fo…fo…forse…perché?”
“Lo sai che io non ti ho mai detto limitato nella tua alimentazione ma credo che dovresti evitare di mangiare tutti questi carboidrati, lo dico per la tua salute e per quella della bambina. Hai sentito anche tu cosa ci ha spiegato Gilmore sui rischi che correte se prendi troppo peso, inoltre dovrai farla uscire la bambina e non penso che partorire una bimba di quattro chili sia una cosa piacevole!”
Lei lo guardava senza parlare, non si aspettava una ramanzina proprio da Joe, sapeva benissimo che aveva ragione e che lo diceva perché l’amava e si preoccupava per loro!
Joe si aspettava i lacrimoni da un momento all’altro invece…
“Va bene… ti prometto che farò la brava e non mangerò tanti panini.”
Joe non sapeva se ridere a quelle parole, l’ultima volta che le aveva dette era stato per l’acquisto del corredino… ora si ritrovava in casa il necessario per vestire almeno tre neonati, perché al completino rosa era meglio accoppiare un completino neutro, solo per scrupolo…non si può mai sapere di qualche sorpresa inaspettata… “Magari il dottore si sarà sbagliato ed è un maschietto!” Gli disse per giustificare tutti quei pacchetti!

 

Capitolo 11

“Joeee… apri sarà la mamma che torna dalla passeggiata.”
I genitori della ragazza e Jean erano già da una settimana a Tokio in attesa che la piccola Sofi si decidesse a nascere, Françoise aveva ormai un pancione enorme e una gran voglia di liberarsene, le quaranta settimane erano già trascorse ma non c’era nessuno spiraglio che facesse pensare all’imminente nascita della bambina.
“ Più tardi dovrai fare quattro passi anche tu, il dottore ha detto che camminando si stimolano le contrazioni e tu invece te ne stai qui a poltrire!” La rimproverò Anne.
“ Non sto riposando…sono stanca, la pancia pesa, ho mal di schiena ed è una settimana che faccio chilometri a piedi senza risultati!” Le rispose sconsolata Françoise. “Queste ultime settimane mi sono sembrate un’eternità! Non ce la faccio più!”
“Su…sorellina, quando vorrà nascere lo deciderà la piccola peste, tu devi solo stare tranquilla!”
“E’ facile dire di stare tranquilla quando sono io che porto un melone in giro dalla mattina alla sera! Non riesco più a girarmi nel letto, non vedo i miei piedi da mesi e non entrò più nella doccia!”
La futura mamma piagnucolava e Joe la stringeva a sé, anche lui era stanco di questa attesa e tensione a fior di pelle. Cercava di apparire calmo e non  dava a vedere la sua preoccupazione perché sapeva di dover trasmettere sicurezza a sua moglie, in realtà aveva voglia di tenere tra le braccia quella monellina di sua figlia e rimproverarla di averli fatti attendere così tanto per conoscerla. In più la preoccupazione che quel ritardo avrebbe comportato un ulteriore aumento di peso della neonata che Françoise avrebbe dovuto partorire, lo intimoriva, non voleva che soffrisse più del dovuto o che ci fossero complicazioni in seguito a questi giorni in più che la bambina si stava prendendo.

“Il dottore ha detto che domani mattina ci aspetta allo studio, vuole stimolare  il parto.” La faccia di Françoise che chiudeva la chiamata era palesemente preoccupata.
“Beh.. è arrivato il grande giorno finalmente!” La rincuorò Jean.
“Era prevedibile, tesoro fra poco saranno 41 settimane e la signorina non accenna a volersi affacciare al mondo!”
“ Si mamma, anche se ho un po’ di paura non vedo l’ora di liberarmi del pancione e riprendere la mia vita!”
“Difficilmente potrai riprendere la tua vita, quando sarà nata la mia nipotina. Tutti noi avremo un bel cambiamento e la nostre vite saranno piene di nuovi impegni!” Pierre era sempre di poche ma sagge parole.

L’indomani mattina come previsto tutti insieme erano pronti per andare dal dottore Gilmore che aveva deciso di non aspettare oltre e indurre il parto con l’aiuto di una collega ostetrica e un’infermiera fidata. Il dottore aveva riflettuto a lungo su dove far partorire la ragazza, voleva evitare un ospedale pubblico dato le sua particolare condizioni fisiche ma non era di certo un esperto di nascite. Decise quindi di farla partorire alla base dove c’erano tutte le strutture mediche adeguate per un intervento medico.
“E’ tutto pronto per partire, manca solo puerpera…che fina ha fatto?” Jean ormai aspettava sotto da almeno  quindici minuti con il resto della famiglia ma di Françoise non c’era neanche l’ombra.
“Ha detto che doveva andare un attimo in bagno e poi sarebbe scesa” Joe rispose guardando preoccupato in alto, verso il balcone di casa loro come se aspettasse che da un momento all’altro sua moglie si sarebbe affacciata per rassicurarlo che stava scendendo ma ciò non avvenne.
“Vado a vedere, magari ha dimenticato qualcosa da mettere in valigia e la sta cercando per tutta la casa!” Anne li lasciò tutti lì e ritornò all’appartamento. Sentiva una strana sensazione entro di se, il suo sesto senso le diceva che c’era qualcosa di cui preoccuparsi. Appena aprì il portone di casa ebbe conferma ai suoi timori, sentì Françoise che si lamentava, era davanti alla porta della cucina inginocchiata e attorno a lei vi era del liquido.
“Tesoro mio, si sono rotte le acque!” Anne si accasciò accanto a lei e cercò di aiutarla ad alzarsi ma un grido di dolore della ragazza le fece capire che quella posizione le dava sollievo dal dolore.
“Mamma…credo che la bambina abbia deciso di nascere adesso…ahhh!! Strinse i denti per soffocare il dolore di una forte contrazione.
“Mah… così all’improvviso…com’è possibile che hai questi forti dolori?” Anne era sconcertata, si era preparata ad un lungo travaglio dato che si trattava del primo parto e che finora non aveva mai avuto dolori tali da far pensare ad una nascita fuori programma.
“Stamattina quando mi sono alzata…ahhh…ho sentito qualche fitta e spingere verso il basso….ahhhh…ma pensavo che in poche ore sarei stata dal dottore… mamma ti prego aiutami….mi fa tanto male!”
“Stai tranquilla amore mio…il dolore è normale, adesso penserò a tutto io…” Anne nel frattempo si alzò, prese un lenzuolo per asciugare il liquido a terra, uscì in balcone disse a Joe di salire senza far trasparire al ragazzo la minima preoccupazione.
“Che ti avevo detto! Non troverà uno dei completini rosa confetto e lo vuole cercato da Joe!” Jean si girò verso il padre ma si accorse subito che aveva completamente mutato espressione del viso e senza pensarci oltre scapparono anche loro verso casa.
Pierre conosceva abbastanza bene sua moglie Anne a aveva capito subito dalla estrema calma con cui aveva chiamato Joe che c’era qualcosa che non andava. Trovarono la porta socchiusa e videro Joe ed Anne attorno a Françoise ancora a terra che si lamentava per le contrazioni.
“Joe devi sollevarla e portarla sul letto!”
“No…Anne, dobbiamo andare dal dottore, è lui che deve occuparsi di loro!”
“Joe…ti prego…fai come dice la mamma…ahhh…non c’è tempo…non riuscirò mai a trattenermi fino alla base…ahhh….la bambina sta per nascere!”
Joe ascoltò le parole di sua moglie ma sembrava non aver capito, era immobile, smarrito…
“Jean, Pierre aiutate Joe a portarla in camera da letto, io chiamo subito il dottore e in caso chiameremo un’ambulanza!”
“Noooo….mamma, chiama il dottore..ahhh lui saprà cosa fare!” Nonostante le contrazioni e lo smarrimento del marito Françoise continuava ad essere lucida e razionale, si aggrappò alla giacca di suo marito, lo scosse e gli urlò: “Joe…svegliati! In questo momento non sei tu il bambino di cui dobbiamo occuparci! Aiutami ad andare sul letto! Ahhhh! Aiuto! Che dolore!”
Joe sembrò riscuotersi grazie a quelle parole e con l’aiuto degli altri uomini di casa Françoise fu adagiata sul lettone.
“Bene il dottore partirà immediatamente dalla base, invece l’ostetrica e l’infermiera dovrebbero essere qui a momenti, erano ancora in città quando il dottore le ha avvisate che c’era un cambiamento di programma.”
Anne aveva la situazione in mano, nonostante avesse molti timori per la salute della figlia e della nipotina si mise subito all’opera per evitare che gli uomini entrassero nel panico…Jean era ammutolito, Pierre voleva fare qualcosa ma non sapeva cosa e Joe… Joe aveva una faccia preoccupatissima…non aveva di certo immaginato così la nascita della figlia, non in casa dove non c’era nulla per un pronto intervento…
“Andrà tutto bene, stai tranquillo tua moglie resiste bene al dolore, sapessi le urla che facevo io nelle sue stesse condizioni!” Anne sembrò leggergli la mente e cercò di rasserenarlo. “Renditi utile aspetta l’ostetrica e l’infermiera sotto, non sanno di preciso dove si trova l’appartamento, ho detto loro che saresti stato sotto in strada ad aspettarle!”
Anne si rese conto che in quelle condizioni Joe non poteva assistere al parto, era completamente bloccato dalla paura, aveva combattuto contro nemici di ogni tipo ma non era pronto a quello che stava succedendo in quel momento, lui si era preparato ad aspettare dietro la porta della sala parto del dottore, doveva intervenire quando la bimba era già tutta infagottata nel suo completino rosa e prenderla in braccio dopo che sua moglie si era ripresa dalle fatiche del parto!

Ne avevano parlato spesso di quel momento e lui aveva deciso fin dall’inizio di non assistere al parto, non si sentiva preparato, Françoise dal suo canto non insistette molto, aveva sentito molte storie sui mariti che dopo aver assistito al parto erano rimasti talmente scioccati da non voler più vivere l’intimità con la propria compagna. Aveva quindi accettato la decisione di Joe e comunque lei avrebbe avuto la sua mamma vicina che l’avrebbe sostenuta e incoraggiata.
….
“Jean vai a comprare delle paste e dello champagne per festeggiare la nascita della piccola!”
“Cosaaaaaaaaa? Ma io voglio restare qui, voglio essere presente quando piangerà per la prima volta!”
“Jean! Non è un favore che ti sto chiedendo ma un ordine! Esci subito da questa casa e stai tranquillo rientrerai in tempo per sentire il primo vagito della piccola ne sono sicura… vorrei tanto che tua sorella partorisse così in fretta ma non credo che in quindici minuti si libererà!”
“AHHH! Mamma! Mamma! Aiutami!” Anne corse in camera da letto dove trovò Françoise che cercava di togliersi le calze e gli slip, il bisogno di spingere era impellente, non riusciva più a trattenersi. L’aiutò a togliere gli indumenti le fece divaricare le gambe e vide la testa della bimba che ormai sporgeva.
“Su tesoro spingi, ormai è quasi fuori!” Alla prossima contrazione spingi forte!”
“AHHH! AHHH! AHHH!”
“Ueeee…ueeee!” Anne afferrò quel fagottino e l’avvolse in una asciugamano, strillava come una cantante lirica!
“Tieni bambina mia, questa è la tua piccola Sofi!” Piangendo di gioia Anne le mise la neonata sul petto, era una creaturina tutta rosa, con due occhioni spalancati e una boccuccia a cuoricino.
Françoise piangeva a dirotto e stringeva a se la cosa più bella che avesse mai visto.
Pierre sentendo il pianto della piccola corse a chiamare Joe dal balcone che in mezzo secondo arrivò sopra ed entrò in camera trovandosi davanti agli occhi una scena che negli ultimi tempi aveva immaginato mille volte… sua moglie con in braccio la loro bimba e come da copione…appena lei lo vide, gli porse quel fagottino piangente.
Lui la prese in braccio, non pesava niente! Ma come quel pancione enorme, tutti quei dolci e panini? E poi si ritrovava tra le braccia una piuma!
Sofi in braccio al papà smise di piangere perché si concentrò nell’osservarlo, nell’odorarlo e accucciarsi tra le sue forti braccia.
In quel momento entrarono anche Pierre e Jean.
“Lo sapevo! Mi hai fatto perdere il suo primo vagito! Su Joe falla piangere, voglio sentire se piagnucola come sua madre!”
Joe lo guardò in così malo modo che Jean smise subito di fare l’ironico e appena vide la sua nipotina si commosse anche lui.
Pierre osservava Joe con la neonata in braccio e si ricordò del giorno in cui anche lui tenne per la prima volta la sua Françoise in braccio, gli scesero le lacrime senza rendersene conto, la vita è una ruota che gira per tutti quando si ha la fortuna di farla girare nel verso giusto, ed ora era un nonno!
Pochi minuti dopo la nascita di Sofi, arrivarono l’ostetrica e l’infermiera che prestarono le loro cure alla neo mamma e alla piccola che non gradì molto il bagnetto urlando come un tenore e facendo contento lo zio che finalmente sentì il vocione della piccola.
Il dottore Gilmore arrivò quando tutto era ormai tranquillo, visitò entrambe le protagoniste di quella nascita così imprevista e diede il permesso al brindisi!

Qualche giorno dopo…
“Non vedo l’ora di tornare a casa, non ne posso più!”
“Ma come non eri quello che voleva sentirla piangere!”
“Ma a tutte le ore? Poveri loro…io ci penserò bene prima di ritrovarmi a cambiare pannolini puzzolenti e cantare ninne nanne per ore intere!”
“Bisognerà pagarla una che ti sposi e badi a te prima che a vostro figlio!”
“Grazie mamma, sempre gentile con il tuo unico figliolo!”
Anne rise, diede un bacio sulla guancia al suo bambino ed uno sulle labbra a suo marito.
“Ci vedremo fra qualche settimana, mi raccomando fatemi trovare la casa in condizioni vivibili!”
Anne aveva accompagnato il marito e il figlio all’aeroporto, dovevano tornare a casa per lavoro invece lei si sarebbe fermata qualche altro giorno per dare il tempo a Françoise di riprendersi del tutto dal parto e farle compagnia data l’assenza di Joe per un viaggio di lavoro.

 

Capitolo 12

 

Rientrando a casa sentì un profumo familiare, Françoise era girata di spalle intenta a cucinare, fece finta di non sentirlo, lui l’abbracciò da dietro e le baciò il collo.
“Finalmente riesco di nuovo ad abbracciarti tutta!” Le disse girandola e stringendola a se.
“Scemo! Ero incinta! Ed ho ancora tanti chili da perdere!” Cercò di divincolarsi dal suo abbraccio che si faceva sempre più intimo cercando di entrare la mano dentro la maglia per toccarle il seno.
“Non è vero stai benissimo così, mi fai venire una certa voglia! Sono mesi che non facciamo l’amore!” Iniziò a spogliarla, baciandola impetuosamente e cercando con necessità il contatto con la sua pelle.
“Potrebbe svegliarsi…”bisbigliò…”fai piano!” Lasciandosi andare completamente alle sue carezze.
Tra un bacio e l’altro si fermò un attimo, le prese il viso tra le mani e la guardò, si era truccata, cosa che non faceva da diverse settimane, rimase fermo ad osservarla:
“Cosa c’è?” Gli chiese.
“Niente…”rispose lui sorridendole… ”Sei così bella!”
Lei abbassò il viso e lo abbracciò con tutte le forze.
“Scusami se nelle ultime settimane ti ho trascurato”
Joe rimase sorpreso da quelle parole, non le aveva mai fatto pesare i suoi rifiuti quando lui cercava un po’ di intimità e non insisteva più di tanto, comprendeva la sua stanchezza e svogliatezza. Sapeva che ci sarebbe voluto un po’ di tempo per abituarsi alla vita da genitori.
Françoise aveva deciso di stare a casa il più possibile prima di rientrare a lavoro per occuparsi della sua bambina personalmente, le sue giornate erano molto impegnative, la neonata non era una gran dormigliona, per lui fu più difficile del previsto abituarsi alla piccola “intrusa”, assorbiva totalmente le energie di sua moglie e le volte in cui aveva cercato un approccio intimo con lei,  puntualmente la piccola peste si svegliava o Françoise si sentiva troppo stanca.
“Non devi scusarti di niente amore mio”
“Invece ti sbagli, io sono sempre così impegnata con Sofi e tu sei così buono con me, non ti lamenti mai delle mie mancanze, della cena non preparata, della casa in disordine, delle continue richieste di aiuto che ti faccio!” Gli occhi le divennero lucidi, alcune lacrime iniziarono a scendere sulle guance.
“Françoise, non piangere, con il tempo tutto migliorerà, la piccola avrà dei ritmi meno impegnativi e pian piano riprenderemo a fare quello che facevamo prima ma in tre!”
Lei sorrise, erano in tre adesso! Organizzarsi per fare qualsiasi cosa, anche una semplice passeggiata era più complicato ma il suo Joe era sempre accanto a lei per sostenerla e aiutarla.
Joe le accarezzò il viso con il dorso della mano, si guardarono negli occhi e sentirono un forte desiderio di unirsi, con impeto e lanciando abiti dappertutto si spogliarono dirigendosi verso il divano del salotto, dove arrivarono ormai pronti a ritrovarsi. Erano così eccitati che in breve tempo e con intensità consumarono il loro rapporto. Rimasero abbracciati a coccolarsi per un bel po’, finchè un piccolo vagito non li riscosse da quel tepore. Sorrisero in contemporanea appena la sentirono piangere, Joe si alzò, prese i pantaloni che aveva ritrovato per terra e dopo averli indossati andò dall’anticoncezionale più efficace che conoscesse!
Prendendola in braccio sentì il suo odore, era il profumo di Sofi, l’unica e sola a possederlo, composto dall’essenza di sua moglie, di latte e di neonata! Era una delle cose che più gli mancavano durante il giorno a lavoro. L’odore di sua figlia era amore puro e incondizionato.
Appena la prese in braccio smise subito di piangere.
“Ma quanto sei viziata?” L’avvicinò al suo viso per sentirne la pelle morbida delle guance riempiendosi le narici ancor di più di quel profumo.
Françoise li ritrovò così, come due innamorai intenti a coccolarsi.
“Lei viziata? E tu? Che passi dalle coccole di tua moglie a quelle di tua figlia cosa saresti?”
Si avvicinò a loro, e vide quella furbetta appollaiata sulle faccia del suo papà, neanche a lei piaceva sentire l’odore del suo papà e della sua mamma.
Joe guardò sua moglie e poi la loro piccola creatura, non c’era nessun altra cosa che potesse desiderare, aveva decisamente avuto il massimo che la vita poteva offrire.

 

FINE

 

© 24/05/ 2015

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